Gli sviluppatori ci stupiscono sempre con la loro inesauribile immaginazione, per creare titoli davvero strani. La Absolutist ha deciso di seguire la moda imposta dalle aziende leader dei casual games, presentando il tanto atteso Green Moon. La combinazione di queste due parole vi ha già sconcertato? Vediamo se tutto ciò ha una qualche chance di successo. In realtà, Green Moon sembrerà decisamente familiare a chiunque abbia già giocato con delle adventure. Tutto inizia con un breve tutorial; la missione principale è quella di esplorare un’antica magione per rinvenire strani oggetti e apprendere segreti senza tempo. La meccanica di gioco è piacevolmente non-lineare, quindi potrai visitare senza restrizioni tutte le location che desideri. L’unico rischio che corri giocando con Green Moon è quello di morire a causa della tua sconfitta in questo o quell’altro mini-gioco, il che ti può obbligare a rigiocare alcune sezioni del titolo, se non hai provveduto a effettuare regolari salvataggi della partita. Non aspettare che il gioco ti uccida! Per ciò che concerne i puzzle, essi sono tutti quanti logici, divertenti e impegnativi…e preparati a giocarne alcuni con limiti di tempo. A dirla tutta, Green Moon presenta un design davvero strano, e il tuo inventario è sempre estremamente ridotto; anche se qualcuno potrebbe considerare questa caratteristica abbastanza frustrante, non possiamo negare che essa renda il gioco più intrigante. La musica si adatta bene alle location e all’atmosfera, e non risulta mai fastidiosa; le grafiche sono pulite anche se non perfette e nonostante il fatto che tutte le ambientazioni sono immobili. Concludendo, possiamo affermare che Green Moon sia un buon gioco per coloro che cercano missioni disorientanti e che si chiedono perché in fondo la luna sia verde. Buona fortuna!