La BigFishGames continua a produrre un gioco dell’Oggetto Nascosto dietro l’altro. Ecco quindi Doors of the Mind: Inner Mysteries, l’ultimo titolo che ci racconta la spettrale storia di una giovane ragazza. Il titolo “suona” bene, ma state attenti a non nutrire false speranze dalle sue promesse senza significato. La trama di base è decisamente interessante, ma tutto lascia pensare che si tratterà di un gioco dalla durata davvero corta. Onestamente, sembra che tutto sia mirato a deliziare i neofiti con mini-giochi e puzzle troppo, troppo facili per i giocatori anche con solo un minimo di esperienza. Tutti gli scenari di ricerca oggetti nascosti sono strapieni di elementi confusi, e il loro aspetto appare grezzo e “sporco”. Inoltre, se il genere “Trova la Differenza” non rientra tra i tuoi preferiti, finirai ben presto con l’annoiarti. In realtà, Doors of the Mind: Inner Mysteries non si differenzia assolutamente dai titoli simili: completamente mancante di creatività e innovazioni, si trascina stancamente attraverso la nota routine dei giochi del genere Oggetto Nascosto, ormai usata, riusata e perfino abusata. La giocabilità ripetitiva è priva di ogni valore e ti porterà più di una volta a sbadigliare annoiato. Abbiamo già puntato il dito sulla scarsa lunghezza del gioco: resta il fatto che l’assenza di un limite di tempo ti permette di muoverti con il tuo ritmo, quindi se non ti affretti troppo potresti riuscire a giocare fino a un massimo di tre orette. Se non fosse per le grafiche davvero ben realizzate, Doors of the Mind: Inner Mysteries non meriterebbe neppure una menzione. Va dato credito agli sviluppatori per essere riusciti nell’intento di creare un’atmosfera macabra, con scenari oscuri che portano alla mente la sensazione innaturale dei sogni, il tutto condito da una colonna sonora davvero ossessionante. Concludendo, quindi, possiamo affermare che questo titolo lascerà a bocca asciutta i giocatori più esperti, ma potrebbe risultare soddisfacente chi si avvicina per la prima volta a questo genere. Vorremmo comunque pregare la Big Fish Games di puntare ora e sempre sulla qualità e non soltanto sulla quantità.