Ti piacciono le storie che parlano di vampiri assetati e della loro vita eterna? Se la tua riposta è sì, allora devi giocare subito con Born into Darkness, il nuovissimo prodotto della GameHouse! Si tratta di un gioco del genere Oggetto Nascosto che parla di Amber, una vampira di 200 anni che lavora come curatore in un museo ed è circondata da manufatti e reliquie del passato. Amber è stata ricattata da Nathan, un altro dipendente del museo, e costretta ad aiutarlo a trovare il Mantello di Lazzaro, un antichissimo reperto che pare possegga il mistico potere di curare ogni malattia e addirittura di riportare in vita i morti! Per riuscire nell’impresa, dovrai risolvere tutta una serie di puzzle differenti e trovare un grande numero di oggetti lungo il tuo percorso. Il fatto deludente di Born into Darkness è che la meccanica di gioco è molto simile a quella di un altro prodotto della GameHouse, e cioè Autumn’s Treasures. Se hai già avuto l’occasione di giocare con quest’ultimo titolo, molte location ti appariranno familiari. Anche i personaggi appaiono un po’ strani: Amber parla con uno stranissimo accento (chissà perché l’attore che ha effettuato il doppiaggio si è convinto che i vampiri parlassero con un qualsiasi accento…); Nathan sembra essere un tipo strano e piuttosto goffo. Fa sempre commenti che ti lasciano basito per la loro idiozia…pensa a una situazione complicata e a quello che mai e poi mai ti verrebbe in mente di dire, e stai sicuro che Nathan lo dirà, sogghignando come un imbecille. Per contro, la grafica e la musica di Born into Darkness sono davvero ottime. Il gioco è piuttosto facile e, ancorché alcuni puzzle siano complessi, il fatto che essi possono essere bypassati annulla qualsiasi problema. Quindi, se ti piacciono i giochi che parlano di vampiri e non hai già visto Autumn’s Treasures, gioca tranquillamente a Born into Darkness e cerca di divertirti.