AGON: From Lapland to Madagascar, prodotto dalla Private Moon Studios, ci narra la storia di alcune famiglie che, sotto incantesimo, sono state costrette a mettersi di guardia a un antichissimo gioco da tavolo. Diciamo subito che questo titolo non può essere definita una brutta adventure, ma a tratti è davvero molto confusa e disorientante. Iniziamo con la parata dei difetti. Non appena inizi a giocare, ti trovi subito costretto ad avere a che fare con uno scomodissimo sistema di navigazione. Per prima cosa, è molto difficile capire come far muovere il protagonista; ti trovi come al solito con una freccia da gestire, ma improvvisamente questa svanisce nel nulla e non c’è alcun altra indicazione su come proseguire. A coronare il tutto, se muovi il cursore troppo rapidamente lo schermo farà altrettanto, il che rappresenta sicuramente un difetto detestabile. Secondariamente, vi sono talmente tante informazioni durante il gioco che devi capire cosa devi fare e per quale motivo, anche perché - se tu decidessi di leggere tutto quello che ti viene presentato - AGON: From Lapland to Madagascar durerebbe secoli! Il gioco è letteralmente sovraccarico di notizie marginali e di cose che in teoria dovresti tenere tutte quante a mente. Un’altra ciliegina sulla torta è rappresentata dal fatto che gli sviluppatori hanno deciso di metterci di fronte al gioco “tout court”, senza alcun consiglio, aiuto o suggerimento. Inoltre, non esiste alcuna mappa, e questo fatto non può che lasciarti sconcertato. Anche alla famosissima Nancy Drew viene concesso di chiamare uno dei suoi amici, quando si trova in grave difficoltà...Puoi decidere di usare uno dei walkthrough postati dai giocatori nei siti dedicati, ma allora il gioco verrebbe a perdere tutta la sua parte divertente. Per contro, le grafiche di AGON: From Lapland to Madagascar sono davvero eccellenti; magari qualche punto è poco nitido, ma l’impressione generale sulla grafica, splendida e mai troppo scura, è senz’altro positiva. Questo punto a favore non può però nascondere gli altri, numerosi difetti del gioco; la nostra valutazione è pertanto “molto scadente”.