Ultimamente, la simbiosi tra due diversi generi quali il “Match-3” e l’Oggetto Nascosto è diventata molto popolare, ed è comunemente utilizzata nella produzione di nuovi giochi. Proprio inomaggio a questa tendenza, la Orneon ci presenta Trial of the Gods: Ariadne’s Journey, la seconda puntata della serie, per l’appunto ispirata a questa “fusione di stili”. In accordo alla storia, quindi, per aiutare una giovane ragazza dell’Antica Grecia a salvare il suo innamorato dovrai combinare tra loro delle gemme colorate e trovare una moltitudine di oggetti. A prima vista, l’idea di base potrebbe sembrare molto semplice e per nulla impegnativa, ma una volta che avrai iniziato il tuo viaggio vedrei ben presto che Trial of the Gods: Ariadne’s Journey va ben oltre il concetto di un po’ di click fatti a caso qui e là. Nonostante questo, però, il gioco è ben lungi dall’essere unico o straordinario; meno male che, grazie alla fantasia degli sviluppatori, sono state introdotte alcune piacevoli variazioni all’usuale meccanica di gioco. Beh, sempre ammesso e non concesso che si possa definire “piacevole variazione” giocare a carte o usare un oliatore a mano sulla ruota cigolante di un vagone…allora gli sviluppatori sono riusciti nel loro intento, e ogni ulteriore rimorso dovrà essere sopportato solo dalla loro coscienza! Se non sei un vero appassionato dei giochi “Match-3”, potrai usare le fasi di ricerca di oggetti nascosti come una piacevole variazione sul tema; anche se esse non presentano soverchie difficoltà, sono comunque da considerare un’ottima aggiunta. Dobbiamo ammettere che Trial of the Gods: Ariadne’s Journey è un gioco splendidamente realizzato, con nitide grafiche in stile cartoon e una piacevole musica di sottofondo. Se non fosse fondamentalmente molto ordinario, e se presentasse varianti e caratteristiche davvero innovative, potrebbe essere uno dei titoli più raccomandati. Non è facile, onestamente, parlarne male, poiché non è né brutto ne fastidioso…solo molto, molto trito e ritrito. Se non fosse per gli ottimi valori tecnici di produzione, non meriterebbe neppure la nostra attenzione.