“Prima il dovere poi il piacere” sembra un motto ragionevole, no? Ma se inizi a giocare con Magical Forest, preparati ad abbandonare la routine quotidiana per almeno due o tre ore. La 3 Blocks Studio ha utilizzato tutti i trucchi a sua disposizione per rendere questo gioco uno dei titoli più soddisfacenti in circolazione…andiamo a vedere se ci sono riusciti! L’idea di base di Magical Forest è quella di salvare alcune creature favolose dalla morte; per riuscire in questa impresa dovrai crescere e prenderti cura dei tuoi simpatici animaletti. In effetti, il ioco non presenta puzzle su cui rimuginare, ma solo azioni da compiere molto velocemente. Prepara le tue dita, in quanto dovrai cliccare e cliccare continuamente; se hai appena comprato un nuovo mouse, questo è il momento di collaudarlo a dovere! Dovrai inoltre tener d’occhio gli abitanti della foresta, che molto spesso sbucano dalla terra; essi nascondono oro, magici incantesimi di guarigione, punti di esperienza per i tuoi animali, o semplicemente bacche; raccogli abbastanza punti e potrai acquistare uno dei tre gadget magici. L’interesse viene mantenuto costante in quanto ulteriori punti di permetteranno di upgradare sempre più questi oggetti. Comunque, il difetto più macroscopico di Magical Forest è rappresentato dall’interfaccia; è molto confusa, e i messaggi spuntano letteralmente qua e là sullo schermo dicendoti di cliccare su questo o su quello, o di recarti in determinati posti. Se incontri qualche problema durante la tua avventura, magari non reputerai sia il caso di continuare a raccogliere oggetti, anche quando ne appare uno nuovo e il gioco ti chiede di raccoglierlo. Questo difetto è talvolta irritante, e rende il gioco in generale piuttosto goffo. Le grafiche non sono malaccio, ma non c’è molto a parte le mappe animate e i simpatici animali. La musica di sottofondo è migliore, e si abbina molto bene con il gioco e la sua atmosfera da favola. Ciononostante, vale sicuramente la pena di scaricare e giocare con Magical Forest; può essere un’ottima maniera per passare un po’ di tempo.