Hidden Identity: Chicago Blackout, prodotto dalla PopCap Games, ha sicuramente arricchito il panorama dei giochi disponibili. La storia non è particolarmente originale, in quanto vede il protagonista risvegliarsi nella stanza di un albergo di Chicago; soffre di una gravissima amnesia e non si ricorda chi è né come ha fatto ad arrivare lì. Come tutti i giochi del genere Oggetto Nascosto, Hidden Identity: Chicago Blackout ti chiede di trovare tonnellate di oggetti sparpagliati in scenari congestionati e traboccanti dei più diversi elementi. La meccanica di gioco prevede moltisisme ricerche di oggetti nascosti, e i mini-giochi sono semplici e davvero troppo corti. Le ricerche stesse sono discretamente impegnative, e talvolta non eccessivamente chiare. Per cercare di diversificare il tutto, gli sviluppatori usano indizi e descrizioni per identificare gli oggetti da trovare, anziché semplicemente presentarti una delle solite liste. Sfortunatamente, questa è l’unica variazione che il gioco presenta, e neanche troppo originale. Scusate, non abbiamo menzionato i punti che vengono assegnati praticamente per ogni evento che accade in questa adventure point-and-click: troppa generosità davvero! Ci pare di attraversare non solo una depressione economica, ma anche una forte crisi di creatività. Gli sviluppatori sono davvero convinti che limiti di tempo e l’obbligo di superare tutti i mini-giochi possano rendere un gioco di questo tipo più impegnativo? I giocatori più esperti non incontreranno problemi a completare tutto quanto in un paio d’ore. Concludendo, possiamo affermare che Hidden Identity: Chicago Blackout presenta un set standard delle tipiche caratteristiche del genere Oggetto Nascosto. Trama più o meno intrigante, mix di puzzle e mini-giochi, suggerimenti e penalità. in base a questo, possiamo definirlo un classico del genere? Sicuramente no, al limite si tratta di una mediocre premessa.