Hai mai ascoltato della musica tecno egiziana? Hai mai avuto a che fare con il cosiddetto “spirito umoristico” australiano? Se vuoi poter rispondere “sì” a queste domande, Dale Hardshovel and the Bloomstone Mystery, prodotto dalla Phime Studio, ti offrirà questa opportunità. Tanto per iniziare, va specificato che questo titolo appartiene al genere dei puzzle, il che significa che incontrerai una grande varietà di mini-giochi e molte altre sfide basate sulla logica. Secondo la trama, dovrai aiutare Dale e sua figlia a cercare la preziosissima Bloomstone, che si trova da qualche parte dento una piramide. Per riuscire nel tuo intento, però, dovrai risolvere moltissimi puzzle e in certi casi dovrai trovare la strada giusta attraverso un complicato labirinto…giusto per non annoiarti! A parte il tema archeologico, decisamente intrigante, il gioco ha ben poco d’altro da offrire; inoltre, la tanto decantata musica tecno egiziana, così come i motti di spirito australiani, dopo un po’ diventano noiosi per non dire irritanti. Le meccaniche di gioco non sono perfettamente “pulite”, anche se dobbiamo ammettere che i puzzle sono davvero coinvolgenti e ben realizzati.  Non meravigliarti se alla fine tutto quello che desidererai sarà quello di avere a che fare con un altro puzzle. La storia di Dale Hardshovel and the Bloomstone Mystery è assolutamente trita e ritrita, ma ci sono alcuni momenti davvero carini, che ti faranno sorridere in più di un’occasione. Sfortunatamente, al pari delle meccaniche di gioco, anche le graifche sono tutt’altro che perfette: gli effetti 3D e gli sfondi delle varie location sono tutt’altro che stupefacenti. La musica di sottofondo, che all’inizio è piuttosto accattivante, alla fine diventa troppo fastidiosa per le orecchie. Questo titolo ci dimostra ancora una volta la grande forza, quasi violenta, che gli sviluppatori impiegano per cercare di far conquistare ai loro prodotti un posto di rilievo sul mercato. A nostro parere, questa volta la Phime Studio ha un po’ esagertao e ha perso il senso delle proporzioni. Ecco perché Dale Hardshovel and the Bloomstone Mystery non si può definire un brutto gioco…ma neanche uno benfatto!